“Sentimental Journey, Spring Journey” di Nobuyoshi Araki
|Nobuyoshi Araki (荒木 経惟 Araki Nobuyoshi?) (Tokyo, 25 maggio 1940) è un fotografo giapponese. Araki è noto per i suoi reportage sull’industria del sesso giapponese. Dopo il matrimonio con Yoko, Araki pubblicò una raccolta di fotografie (Sentimental journey, 1971) scattate alla moglie durante il loro viaggio di nozze. Yoko morì nel 1990 di cancro alle ovaie. Le foto dei suoi ultimi giorni vennero pubblicate da Araki in un libro dal titolo Winter journey.
«All’inizio mi ispiravo agli scatti di altri fotografi più anziani di me. Per imparare. Quindi avevo sempre un certo approccio, cercavo di esprimere qualcosa. Nel caso
di Satchin (ragazzo ritratto da Araki agli inizi della sua carriera grazie al quale ha iniziato a diventare famoso, ndr), cercavo di catturare il dinamismo vitale di un bambino. Ma ora, come dicevo prima, non ho più uno scopo espressivo. Non ho intenzioni creative. La fotografia oggi è un supplemento della mia vita. Dopo aver lasciato Dentsu (grande agenzia pubblicitaria giapponese dove Araki ha lavorato a lungo, ndr), non avevo nulla da fare. Andavo semplicemente in giro per la città portando cavalletti e macchine fotografiche. Tutto qui. Anche le fotografie di Yoko, le ho scattate perché l’ho incontrata ed è diventata parte della mia vita. Insomma, la mia è semplicemente una duplicazione di quel che mi circonda. Nessun pensiero del tipo: mostrare la vagina è all’avanguardia o cose del genere. Scatto e basta. Mi manca del tutto l’iniziativa per quanto strano possa sembrare».
« Anche se la mia vita è ancora piena di cose innaturali. Ogni giorno devo fare i conti con i mezzi di comunicazione, tanto per iniziare, che di naturale hanno ben poco. Ma credo che nell’inconscio io abbia sempre voluto conoscere e toccare la verità. Senza mediazioni, artifici, trucchi. Evidentemente non ci sono ancora riuscito, perché ho ancora troppa paura, altrimenti sarei già diventato un Buddha. Per questo continuo a scattare fotografie».
La mia terrazza «La sto fotografando ogni giorno, senza mai mettermi a costruire composizioni. Anche se è devastata da un acquazzone o in disordine, non tocco nulla. Faccio le foto a quel che il cielo ha deciso. Partecipo all’evento. Del resto, anche volendo, non potrei mai creare una nuvola adatta alla mia composizione. Eppure per me, misteriosamente, arriva sempre una nuvola ed esce fuori un cielo perfetto. Mai agire contro! Mai. Poco importa che sia la natura, qualcun’altro o la vita stessa».