Fotografia zen: Nino Migliori e l’essenzialitá


Nino Migliori_ il tempo rallentato

Antonio Migliori (o semplicemente Nino) nasce a Bologna il 29 settembre 1926, dove attualmente vive e lavora. Scopre la fotografia nel 1948, ma non è un fotografo uguale agli altri “professionisti”, è un fotografo in apparenza dilettante, non ha bottega e non ha collaborazioni giornalistiche che gli permettono di fare solo quella professione.

Nino Migliori_ gente del sud

Qualcuno ha definito zen la sua fotografia, perchè “va all’essenzialità dal concetto lasciando accadere il fattore estetico senza però averlo come obiettivo primario”.

M16.tif
M16.tif

La bellezza «E’ annegata nella drammaticità del momento storico che viviamo, nelle disgrazie umane e nella sfiducia verso il futuro. Ma dalla disperazione bisogna fuggire rincorrendo il piacere di rileggere le cose su un piano estetico diverso, riscoprendo il bello che è intorno a noi, sapendolo ritrovare in tutto ciò che ci circonda. La bellezza è nella luce e nei colori del quotidiano, nell’emozione di un sentimento, nelle proporzioni di una architettura, nella magia della natura, nell’armonia di un corpo, nella libertà di un gesto».

Nino Migliori_ muri

«Più che un fatto fisico è una predisposizione mentale che coinvolge i sentimenti. E’ voglia di futuro, di serenità, di riscatto. E’ un’idea che mi porto dietro dal ’45. Dopo aver vissuto cinque anni di gioventù imprigionata nel terrore, nella perenne paura di morire sotto i bombardamenti, uscii dalla gabbia di quell’angoscia e ritrovai la vita. Stare nel mondo, ritrovare la gente, vivere a contatto con gli altri: la bellezza».

Nino Migliori_ il tuffatore

"Fotografia zen: Nino Migliori e l’essenzialitá" ultima modifica: 8 Novembre, 2015 da Redazione VivereZen