Aquiloni in balia del vento, ma di alta quota


“Prima di tutto vi è l’energia del Vento, che soffia incessante intorno al globo… Abbiamo una quantità d’energia quasi incalcolabile a nostra disposizione e quale spreco ne facciamo! Serve solo a far girare qualche mulino, spingere vascelli attraverso gli oceani e soddisfare altri futili scopi. Quanta poca gratitudine riconosciamo al nostro instancabile e potente servo!” (Henry Thoreau, ‘Paradise (To Be) Regained’, Democratic Review (1848)). L’idea di realizzare strutture mobili, capaci di adattarsi alla mutevolezza dei venti, è venuta ad una società di Chieri (Torino) , che ha dato forma al progetto Kite Gen.

KiteGen

Il team di ingegneri di KiteGen dal 2003 lavora allo sviluppo di prototipi in grado di produrre energia dai venti d’alta quota e dopo anni e anni di incessante ricerca è riuscito a costruire una macchina in grado di produrre 3 MW di energia pulita. Il vento di alta quota ha la caratteristica di essere quasi sempre presente ed è molto forte (15 m/s ovvero 2 kW/m2), mentre quello a livello del terreno è forte solo in pochi siti e per circa 1700-1800 ore all’anno. Grazie alla loro forza e alla loro costanza, i venti d’alta quota potrebbero da soli soddisfare 200 volte il fabbisogno d’energia globale, divenendo così la chiave per uscire dalla crisi.

L’architettura è semplice ed economica, con ali semirigide pilotate automaticamente che catturano l’energia del vento a quote di circa 1000 metri. Cavi in materiale composito trasmettono trazione, direzionalità, e uniscono le “pale” ai macchinari che si trovano posizionati a terra, ovvero i generatori. Queste macchine, insieme ai sensori avionici montati sui profili alari trasmettono dati che un software elabora e utilizza come riferimento per dare impulso ai cavi. In questo modo l’unità di manovra (detta Kite Steering Unit) permette di gestire una o più ali secondo traiettorie precise, e garantire la massima produzione di energia. I vantaggi rispetto alle tecnologie tradizionali sono numerosi. Primo fra tutti, il totale rispetto per l’ambiente: nessuna emissione di Co2, minimo impatto visivo e sonoro, utilizzo di quantità di acciaio e cemento molto inferiori ad una torre eolica tradizionale e nessuna infrastruttura apposita. In secondo luogo, il sistema ideato da KiteGen riesce a produrre energia pulita a costi molto bassi, con una minima dispersione in fase di produzione e con costi di manutenzione e di gestione decisamente contenuti.

L’ultimo vantaggio è rappresentato dalla scalabilità dell’ala: i siti di produzione vengono progettati in base alle esigenze di produzione energetica delle singole zone. L’idea del Kite Wind Generator è dell’industriale Massimo Ippolito che, osservando i kitesurfer, ha notato la grande quantità di energia che i kite erano in grado di raccogliere e ha pensato che un sistema analogo avrebbe potuto produrre energia elettrica. Nonostante oggi si tratti probabilmente del più promettente dei progetti di generazione di energia pulita, all’inizio l’idea sembrava così azzardata che lo stesso Ippolito la accantonò per alcuni anni, pur rendendosi conto delle enormi potenzialità dell’invenzione. A dicembre 2010 è stato realizzato lo Stem a Sommariva Perno (CN), il primo prototipo statico del kitegen. Siamo in attesa che il prototipo arrivi alla forma definitiva.

 

Tratto da www.tuttogreen.it

"Aquiloni in balia del vento, ma di alta quota" ultima modifica: 23 Settembre, 2015 da Redazione VivereZen