Gatti in kimono
|In Giappone il numero degli animali domestici supera il numero dei bambini, tanto che vi sono ben 11 isole dove i gatti vivono liberi, coccolati e viziati dagli abitanti del luogo.
Che il Giappone amasse i gatti non era certo una novità: pensiamo al Bobtail, la razza di gatto giapponese a coda corta (la predilezione per i gatti con la coda corta viene da una leggenda che raccontava di un demone che si aggirava per il Giappone sotto forma di un gatto munito di coda lunga e biforcuta, per cui era meglio evitarlo e ciò ha fatto si’ che si venisse a creare una razza nipponica caratterizzata appunto dalla coda corta), o a Hello Kitty, il personaggio creato dalla fantasia di Yuko Shimizu nel 1974 e oramai icona del Sol levante in tutto il mondo, o ancora al famoso Maneki Neko, il gattino che sta sugli usci delle dimore nipponiche e dei negozi con una zampina alzata, è proprio un Bobtail che, con la sua zampetta alzata col palmo rivolto verso i passanti, chiama clienti, quindi denaro, oppure salute e fortuna, a seconda se ad essere alzata è la sinistra o la destra.
Se a questo amore per i gatti uniamo il kimono, l’indumento tradizionale giapponese nonché il costume nazionale del Giappone, e li poggiamo su un tatami per fare ambience, ecco che nasce un gatto che sembra uscito fuori da un anime, pronto per grandi eventi e feste speciali: un gatto kawaii che i giapponesi non possono non apprezzare e sfoggiare. Da questa moda non sono esenti i cani, che però non riescono a competere con gli amici felini: sarà che gli occhi dei gatti ricordano la forma di una mandorla, certo è che vestiti col kimono sono perfetti gatti nipponici.
Tratto da www.boredpanda.com