In Giappone come a Milano, la progettazione d’interni rigenera gli spazi e noi stessi


Il mercato immobiliare impone una riflessione sul modo in cui vengono utilizzati gli spazi: la dimensione e il prezzo al metro quadro di un immobile possono indirizzarci verso certe scelte piuttosto che altre. Di necessità, virtù: se la superficie a disposizione è poca, occorre razionalizzare ogni centimetro a disposizione, ma senza perdere di vista il fatto che dovrà essere un ambiente a misura d’uomo!

Terajima Architects, Casa T

L’esigenza di ottimizzare gli ambienti è dettata da fattori che non dipendono dai noi, ma può essere un momento di riflessione: pensare allo spazio per pensare a (come prendersi cura di) sé stessi. Perché in realtà la casa che abitiamo è molto più legata alla dimensione “interiore” di quanto pensiamo: ne è, in un certo senso, la traduzione in forme tangibili.

Karimoku Furniture Inc, libreria Celltas
Karimoku Furniture Inc, libreria Celltas

Inondati quotidianamente da stimoli di ogni tipo, rischiamo un po’ alla volta che ci sfugga cosa è importante nella nostra vita. Riflettere sugli spazi che abitiamo ci obbliga a compiere delle scelte. Dobbiamo fare un passo indietro e ridurre gli elementi superflui. E tutto questo inevitabilmente ci permette di avere un maggiore benessere psicologico.

Karibe Hiroko Architects, Appartamento a Setagaya
Karibe Hiroko Architects, Appartamento a Setagaya

Ma da cosa partire per riorganizzare lo spazio? Gli elementi principali sono in realtà quelli più intangibili: i percorsi, i movimenti, le azioni. Le stanze sono prima di tutto i contenitori della vita umana, in base alla quale è possibile definire le nostre esigenze, fisiche e psicologiche. Tenendo conto che siamo prima di tutto esseri “naturali” e l’elemento naturale è sempre fonte di benessere, soprattutto in contrasto con il proliferare della tecnologia presente nelle nostre case. Il fatto che certe cose “utili” siano diventate indispensabili non dovrebbe farci perdere il contatto con gli elementi naturali, che è bene rimangano centrali nella nostra vita quotidiana.

Immagine tratta da fevecasa.com

Ovviamente la soluzione non è una romantica fuga nella natura, né una decrescita tanto felice quanto impraticabile, se non altro nell’immediato. La soluzione potrebbe venire dall’Estremo Oriente, dal Giappone, in perenne equilibrio tra natura e innovazione tecnologica. Nella cultura giapponese è profondamente radicato il concetto di Armonia: cercare l’equilibrio, accogliere, reinterpretare, rielaborare in modo creativo. Armonia è trovare la giusta proporzione, è rifiutare forme preconfezionate. L’Armonia non è una forma, è un procedimento.

Immagine tratta da www.aqura.co.jp

In Giappone la progettazione d’interni ricerca un equilibrio tra natura e artificio. Lo spazio domestico viene progettato nei minimi dettagli ma la sua artificialità viene nascosta, perché possa dare la sensazione di essere uno spazio naturale. Materiali e superfici sono eterogenei ma vengono legati fra loro dalla modularità, che li compone armoniosamente. Il minimalismo non è mancanza di mezzi espressivi, ma la scelta espressiva di mezzi essenziali.

Sanwa Direct, partizione in stile giapponese
Sanwa Direct, partizione in stile giapponese

In un certo senso, si può affermare che l’estetica degli spazi giapponesi continui a trarre ispirazione dalle chashitsu (letteralmente, stanze del té): ambienti di neanche 10 metri quadrati, destinati ad ospitare la Cerimonia del Tè, che hanno colori semplici e rustici e trasmettono semplicità e tranquillità. Vengono eliminate le decorazioni appariscenti e si ricerca una raffinatezza estetica legata al sottile gioco di elementi come raggi di luce, varietà di materiali e venature del legno. Le chashitsu ci mettono nelle condizioni di vedere il cuore delle cose, facendoci partecipare attivamente e consapevolmente al mondo.

Masumi Yanase Architects, stanza del tè
Masumi Yanase Architects, stanza del tè

La progettazione di interni ci permette di varcare una soglia ed entrare in un mondo parallelo, il quale può essere intimo e confortevole sia che siamo a Tokyo o a Milano. Anche se lo spazio a disposizione è limitato, ogni stanza può essere, potenzialmente, un luogo dell’anima, in cui ritrovare sé stessi e gli altri, che rigeneri e dia l’energia per affrontare gli impegni quotidiani.

Marco Garofalo per Vivere Zen

"In Giappone come a Milano, la progettazione d’interni rigenera gli spazi e noi stessi" ultima modifica: 29 Ottobre, 2020 da Marco Garofalo