La cerimonia del thé


La cultura del tè in Giappone ha 1000 anni di storia.

Se nel resto del mondo, Inghilterra al primo posto, il tè è una bevanda largamente utilizzata, in Giappone esiste il Chado, la Via del Thé.

La cerimonia del tè è una forma d’arte che richiede tempo (la sola cerimonia dura quattro ore) e una precisione tale da non sfigurare di fronte a forme di espressione artistiche più conosciute. Naturalmente esiste una forma più breve, chiamata Chakai, utilizzata per eventi pubblici, e scevra dei dettagli che rendono unica la cerimonia del tè completa (considerate che uno dei requisiti del Chado è quello di conoscere l’ospite a cui si offre la bevanda).

(Qui sotto la foto di una cerimonia del tè eseguita in una classica stanza con tatami )

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Storicamente, la tradizione viene importata dalla Cina e codificata da un monaco fedele di Oda Nobunaga, uno dei più grandi strateghi che il Giappone abbia mai partorito, e utilizzata per sostenere chi meditava lungamente secondo le pratiche buddhiste della setta di cui il monaco era un esponente.
E’ difficile per un occidentale comprendere il perché di tanta precisione e devozione alla regola, ma possiamo avvicinarci all’idea che un qualsiasi evento della vita, che sia addestrarsi come un samurai nell’arte della guerra, o servire il tè, segue le stesse regole: è richiesta conoscenza di se, per controllare i propri movimenti, fino a scomparire, fino ad annullarsi nell’azione stessa.

La stanza del tè diventa quindi un luogo spirituale (anche per questo la stanza di una sala da tè deve avere pochi ornamenti, ed essere semplice), una stanza in cui ritroviamo l’equilibrio fra noi e il mondo.

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Da tradizione, la stanza dovrebbe essere staccata dal resto della casa (o comunque in una zona percepita come distaccata), e gli ospiti invitati al rito dovrebbero attraversare un luogo naturale, solitamente un giardino, per dare la percezione di distacco dalla vita di tutti i giorni.

La cerimonia si svolge in assoluto silenzio, in cui i particolari sono curati e dipendono perfino dal periodo dell’anno: la posizione della teiera rispetto ai partecipanti muta al mutare della stagione, così come il vestiario dei partecipanti.

Potremmo continuare nella descrizione all’infinito, dalla posizione delle mani, al tipo di tè bevuto, fino a prendere in considerazione il tipo di sorso che deve essere effettuato secondo che il tè sia più o meno denso; l’unico modo per scoprire davvero la magia di questa antica arte è provarla.

 

 

 

 

 

 

"La cerimonia del thé" ultima modifica: 22 Febbraio, 2016 da Redazione VivereZen

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