I paesaggi giapponesi si trasformano in arredamento zen


Prima di spegnersi nel novembre 2016, il designer giapponese Shigeru Uchida ha lasciato il suo ultimo contributo all’ arredamento zen. La collezione si chiama Khora ed esplora il rapporto tra uomo e natura, cristallizzandola in cinque mobili. Al progetto ha collaborato il fondatore di K11 e K11 Art Foundation Adrian Cheng.

Tra l’essere e il non essere

Khora CollectionIl nome Khora viene dal greco antico e descriveva il territorio appena fuori dalla città e prima delle campagne. Con il tempo assunse un significato filosofico, diventando lo spazio tra essere e non essere, fisico e non fisico. Platone considerava la chora uno spazio in movimento, contenente le Forme di tutte le cose. Un nome che si sposa con la fluidità incarnata dai pezzi della collezione, pensati per riprodurre la mutevolezza della natura.

Wander from WithinIl designer giapponese ha usato solo materiali naturali, come il legno di castagno e il bambù. Sono materiali vivi, che respirano, si espandono, si restringono e cambiano nel corso del tempo. A seconda della temperatura e dell’umidità nell’aria, questi cambiamenti possono essere più o meno marcati. Fattori di cui Shigeru Uchida ha tenuto debito conto e che si uniscono alla mano dell’uomo nel tracciare le linee dei cinque mobili.

Il design di ogni singolo mobile si ispira ai paesaggi giapponesi e li imita. Nel corso del tempo il mobile cambia e matura, proprio come un elemento vivo. Il desiderio del defunto designer era portare un pezzo di natura nelle case, così da stimolare una nuova unione tra uomo, natura e spiritualità. Un principio fondamentale nell’ arredamento zen, di cui la collezione è uno splendido esempio.

Falegnami di una volta

Falegnameria tradizionalePer intagliare i pezzi di arredamento, gli ideatori si sono poggiati al team dell’artigiano giapponese Chuzo Tozawa. È uno dei falegnami più conosciuti al mondo, uno dei pochi a seguire in maniera scrupolosa le tecniche della falegnameria orientale tradizionale.

Chuzo Tozawa evita viti e altri elementi metallici all’interno dei mobili, uno dei principi cardine dell’ arredamento zen. Inoltre, ciascuno dei suoi collaboratori si occupa della produzione di un solo pezzo per volta. Ciò significa che il singolo falegname deve selezionare il legno migliore per il mobile, trattarlo e intagliarlo secondo i progetti dei designer. Si tratta di una pratica costosa e che sta scomparendo, ma che garantisce una maggiore attenzione al dettaglio.

"I paesaggi giapponesi si trasformano in arredamento zen" ultima modifica: 21 Agosto, 2017 da Redazione VivereZen