In carcere per una foto. Succede in Giappone


Conosciuti nel mondo come fotografi compulsivi, i giapponesi lo vietano nel loro paese.

 

Considerando la fama dei giapponesi nel mondo, la notizia ha dell’incredibile: un uomo è stato arrestato per aver scattato una foto ad una ragazza sulla metro; e non si parla di una foto sconcia o imbarazzante, ma di una foto ad una donna, integralmente vestita, che stava seduta su un treno a leggere un libro.

A quanto dice l’uomo, la donna aveva uno sguardo sereno e divertito contrapposto a quello di tutti gli altri passeggeri sul treno che, invece, fissavano gli smartphone asetticamente. Bisogna ammetterlo, l’immagine è bella e carica di significato; probabilmente, molti avrebbero scattato quella foto.

Purtroppo per lui, però, la donna ha sentito violata la sua privacy e ha chiamato la polizia. Esiste, infatti, una legge molto severa che punta a tutelare, giustamente, le donne da episodi quali palpatine, foto sotto la gonna, o tutti quei comportamenti che possono essere considerati, appunto, come molestie. In questo caso però, l’unica colpa dell’uomo finito in manette sarebbe quella di aver scattato una foto ad una sconosciuta senza chiederle il consenso.

Quando si scatta una foto a qualcuno, ovviamente, la cosa più giusta da fare sarebbe di chiedergli prima il permesso, ma sappiamo tutti quanto raramente questo accada, soprattutto quando si tratta di foto amatoriali o fatte in giro per il Giappone durante una vacanza. La notizia ha fatto molto scalpore in Giappone perché potrebbe succedere a chiunque faccia una foto ad un soggetto che non abbia espressamente dato il suo consenso e molti si stanno muovendo per chiedere una depenalizzazione del reato dall’arresto alla multa.

E sulla multa, personalmente potrei essere d’accordo. Anzi, una sanzione del genere potremmo pensarla anche in Italia: così alla prima comitiva di giapponesi in vacanza, risaniamo il debito pubblico.

"In carcere per una foto. Succede in Giappone" ultima modifica: 9 Giugno, 2016 da Redazione VivereZen