Perché in Giappone si mangia con le bacchette?
|L’uso delle hashi 箸 o bacchette giapponesi (diverse nella forma da quelle cinesi) in effetti si impara da piccoli, tanto che le mamme nipponiche dotano presto i propri bambini di piccole bacchette (più corte ed, in alcuni casi, dotate persino di due fori dove inserire le dita). Generalmente si possono scegliere in varie misure. Sono stati i cinesi a introdurre in Giappone l’abitudine di mangiare con le bacchette; in seguito ad alcuni scavi effettuati a Nara infatti, si è scoperto che l’uso dei bastoncini risale al 710 d.C., anche se è molto probabile che venissero utilizzati anche precedentemente dalla famiglia imperiale e dai nobili. Il fatto che questi resti siano stati trovati nelle vicinanze della corte suggerisce che le bacchette fossero presenti solamente nei sontuosi banchetti o nei pasti serviti ai funzionari del governo e che il resto della popolazione mangiasse ancora con le mani. Si dice che in origine fossero usate come supporto per grigliare carne sulla brace. Sulla loro origine in Cina sono fiorite numerose leggende, ma è provato che venivano utilizzate già ai tempi della dinastia Shang (1600-1100 a.C.).
Utensili simili a bacchette sono stati dissotterrati anche nel sito archeologico di Megiddo in Israele. Questa scoperta potrebbe rivelare l’esistenza di rapporti commerciali tra il Medio Oriente e l’Asianei primi tempi dell’antichità oppure potrebbe trattarsi di uno sviluppo parallelo avvenuto in modo indipendente. Le bacchette erano oggetti domestici comuni anche tra gli Uiguri civilizzati delle steppe mongole durante il VI-VIII secolo. Le hashi sono fatte in legno di bambù (legno leggero e resistente) e possono essere decorate in molteplici modi: dipinte, incise o laccate con l’urushi (la lacca tradizionale giapponese). Rispetto a quelle cinesi, che sono bastoncini più lunghi che hanno la sezione trasversale quadrata ad un’estremità (quella con cui si tengono) e rotonda all’altra (quella con cui vengono a contatto con il cibo), terminando con una punta smussata, le hashi sono bastoncini di lunghezza da corta a media che si affusolano con un’estremità appuntita.
Questa forma si potrebbe attribuire al fatto che la dieta giapponese consiste in grandi quantità di pesce con la lisca intera. Alcuni servizi comprendono bacchette di due lunghezze diverse: più corte per le donne e più lunghe per gli uomini. Sono inoltre assai diffuse bacchette a misura di bambino. Vengono collocate orizzontalmente davanti alla ciotola, con le punte rivolte verso sinistra oppure sugli appositi poggia bacchette, dette hashioki. Gli hashioki servono a far sì che le bacchette non si contaminino mentre si fa una pausa dal cibo, evitando che rotolino sulla tavola. Sono in genere fatti di legno, ceramica, vetro e persino di giada o di carta, fatti ad origami e si adoperano nell’apparecchiatura delle cene formali collocandosi di fronte e a sinistra della ciotola. Ci sono poi quelle “usa e getta” dette waribashi (“hashi da dividere”, in quanto se nuove sono unite fra loro) e quelle personali, che quotidianamente si usano in famiglia. Sono comuni in molti paesi dell’oriente (Cina, Corea.. etc..). Usare scorrettamente le bacchette è in Giappone segno di grande scortesia. Non si deve passare mai del cibo con le proprie bacchette ad altre bacchette: non è igienico ne gentile per chi lo riceve. Quando invece si tratta di un piatto da portata, verrà servito a tavola con delle apposite bacchette.
È sconveniente indicare con le bacchette un commensale o un piatto o di infilzarle dritte dentro la ciotola del riso: si tratta di un’azione che rievoca la pratica funebre della cremazione. Non è altrettettanto educato battere le bacchette sulla tavola o giocarci o spostare con esse i piatti. Non usate le bacchette per tagliare i cibi nel piatto: solitamente sono già porzionati e pronti da gustare; in caso contrario potrete morderli a più riprese. Quando si termina di mangiare, è bene rimettere le hashi in ordine di fronte alla ciotola, con la punta rivolta sempre verso sinistra. Una celebre campagna denominata My hashi-My heart , per far fronte al problema della deforestazione in atto, lancia sul mercato delle bacchette in plastica riutilizzabili (lavabili). Nel solo Giappone si buttano infatti ogni anno miliardi di bacchette usa e getta (waribashi) tanto che si sta discutendo anche di come riciclarle.
Tratto da giapponeinfiore.wordpress.com