Kimono giapponesi e uomini barbuti: il connubio che non ti aspetti
|Quando si parla di kimono giapponesi vengono subito in mente geishe e samurai. Il collegamento con gli uomini barbuti non è proprio immediato. Eppure qualcuno ha pensato bene di avvolgere uomini villosi in colorati kimono di seta. È il concept del calendario “Bearded Men in Silky Kimonos”.
Il calendario è un’idea delle imprenditrici inglesi Kate Cooper-Owen e Hannah Murphy. Gli scatti sono di Woland, fotografo romano noto all’anagrafe come Filippo Caroti.
Uomini barbuti in kimono di seta?
Come da titolo, il calendario ritrae uomini barbuti vestiti con kimono giapponesi multicolore. Ogni foto ha una diversa ambientazione dal sapore vintage e immortala i protagonisti in situazioni di vita quotidiana. C’è chi parla al telefono, chi beve un bicchiere di vino, chi fa uno spuntino.
Le fotografie riprendono le classiche raffigurazioni delle pin-up, con una sensualità leggera e ironica. Proprio come nel caso delle vecchie pin-up, il calendario è solo una scusa. Una scusa per guardare delle belle fotografie scattate in maniera originale e su un tema di sicuro poco trattato.
E chi sono gli uomini ritratti? Modelli blasonati che hanno cavalcato l’onda della moda della barba? Sono tutti modelli non professionisti, scelti tra amici di amici o perfino reclutati in strada. Per l’edizione 2017 si è presentato anche qualche volontario, dato il successo dell’edizione 2016.
Il successo dei kimono giapponesi
L’edizione 2016 di “Bearded Men in Silky Kimonos” ha avuto un successo inaspettato e insperato. Sarà merito dell’associazione bizzarra tra barbe e kimono giapponesi, ma la prima edizione ha venduto oltre 2.500 copie. E dire che è tutto cominciato per scherzo, quando un’amica di Kate Cooper-Owen ha visto il fidanzato uscire dalla doccia con indosso un kimono di seta.
In un primo momento le due imprenditrici hanno stampato solo qualche copia, da distribuire agli amici. Dalle 200 copie iniziali alle 2.500 finali il passo è stato breve: gli uomini barbuti in kimono giapponesi di seta sono diventati un fenomeno. Un fenomeno che ha decretato il ripetersi dell’esperimento con un’edizione 2017 e, chissà, magari anche un’edizione 2018.