Meishin: superstizioni giapponesi


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I giapponesi, proprio come gli italiani, sono molto superstiziosi e non si vergognano ad ammetterlo, tanto che di alcuni “riti” scaramantici sono pieni anime e manga. In Giappone si dice 郷に入ば郷に従え [Gou ni ireba, gou ni shitagae] cioè “paese che vai usanze che trovi”, ma in questo caso sarebbe meglio dire che “tutto il mondo è paese” dato che pare che alcune superstizioni siano universali. Quella dei numeri, ad esempio, la troviamo in molti paesi, seppure cambino il numero sfortunato e quello fortunato. Se in Italia il 17 è un numero sfortunato soprattutto il giorno venerdì 17 è considerata una giornata molto sfortunata, in Giappone si dice che portino male il numero 4 四 e il 9 九. Questo perché 4 si legge shi, e shi in Giappone vuol dire anche morte (死) mentre 9 si legge ku, che vuol dire anche dolore (苦). Uno dei numeri considerati più sfortunati è il 42 (Shi-ni), che rimanda sia a shini 死に > morire, che shinin 死人 > cadavere. Per questo motivo, negli hotel spesso non troverete stanze col numero 42.

L’8 八 invece è un numero considerato fortunato, questo perché le due linee che formano il kanji si allargano sul fondo, in giapponese si dice 末広がり(suehirogari) in cui 末(sue) = fine,  広がり(hirogari) = allargarsi, e questo indica miglioramento, prosperità. Anche i numeri 7, 5, 3  (Shichi, go, san) 七五三, sono considerati fortunati, tanto che il 15 novembre viene celebrata la festa chiamata appunto Shichi-go-san, in cui i bambini di 3 e 5 anni, e le bambine di 3 e 7 anni vengono vestiti con i kimono e portati in visita al tempio. Ai bambini, inoltre, viene regalata una caramella lunga, bianca e rossa chiamata Chitose Ame (千歳飴), letteralmente “la caramella dei mille anni”, che simboleggia una crescita sana. Segue un elenco di superstizioni che di certo risulteranno più o meno familiari, ma molte sono di certo divertenti.

Tra le diverse credenze e superstizioni, in Giappone si dice che se di mattina vedi un ragno, non ucciderlo perché è di buon auspicio, mentre il ragno della sera porta male.

Se vedi passare un carro funebre, nascondi i pollici (cioè chiudi le mani a pugno mettendo i pollici all’interno). Questo perché in giapponese pollice si dice oyayubi, cioè oya= genitori, yubi= dito, in questo modo si proteggono i genitori dalla morte.

Quando il gatto si lava la faccia, allora pioverà.

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Le bambole dello hina matsuri (il 3 marzo) vanno tolte subito dopo il 3, altrimenti la bambina rischierà di non sposarsi mai.

Se ti addormenti subito dopo aver mangiato, diventerai una mucca.

Non fischiare di notte, o verrà a farti visita un serpente.

Se starnutisci, vuol dire che qualcuno sta parlando di te. Se si starnutisce una volta qualcuno sta parlando bene di te, se due qualcuno sta parlando male.

Quando tuona, nascondi l’ombelico. Cioè, copriti bene quando piove (o rischi di ammalarti).

Non far mangiare a tua moglie le melanzane autunnali. Questo perché si dice che le melanzane in autunno raffreddino il corpo della donna, impedendole di rimanere incinta.

Esistono poi alcuni cibi che non dovrebbero mai essere mangiati insieme. Ad esempio, si dice faccia male mangiare insieme unagi (l’anguilla) e umeboshi, oppure l’anguilla e il cocomero.

A un matrimonio non si regalano specchi, perché possono rompersi (wareru), e quindi sono di cattivo auspicio per la coppia, e per lo stesso motivo, non si regalano coltelli e cose taglienti da kireru = tagliare) 縁が切れる (en ga kireru)= chiudere una relazione. Se si va a trovare qualcuno in ospedale, non si regalano ciclamini シクラメン (shikuramen), sempre perché shi rimanda alla parola morte, e ku alla parola sofferenza, e neanche piante in vaso perché queste metteranno radici 根づく (nezuku) e quindi sono di cattivo auspicio, in quanto vuol dire prolungare la degenza del malato.

Non si dorme con la testa rivolta a nord 北枕 (kitamakura): nella tradizione buddhista, infatti, a nord viene indirizzata la testa dei morti.

Non si piantano mai le bacchette nel riso o nel cibo in generale, perché è una pratica che si fa solo nei funerali, dove le bacchette vengono bloccate nel riso che viene messo sull’altare.

Non si passa il cibo da bacchette a bacchette perché è una pratica che viene eseguita solo con le ossa del corpo cremato nei funerali.

Dopo essere stati ad un funerale, prima di rientrare a casa bisogna buttarsi del sale addosso (da soli o a vicenda) perché ha proprietà purificanti. Avrete forse visto, poi, in anime o drama, che un ospite indesiderato viene scacciato con il sale (come fosse uno spirito maligno) e fuori da un esercizio commerciale o una casa c’è a volte una ciotolina con del sale,

Sono invece simbolo di buon auspicio 縁起がいいもの(engi ga ii mono) i serpenti bianchi 白蛇, le gru 鶴 e le tartarughe 亀 . Sia le gru (tsuru) che le tartarughe (kame) sono infatti simboli di longevità.

Se nel tè che stai bevendo trovi un rametto che galleggia verticalmente é segno di ottimo auspicio.

In Giappone sono tanti i prodotti e gli snack considerati “fortunati”, soprattutto durante il periodo dei terribili esami di ammissione: per esempio i Kit Kat, in giapponese pronunciato kitto katto (キットカット), che letteralmente vuol dire vincerò sicuramente.

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Un polipetto, in inglese octopus, che in giapponese suona così: Oku to pasu ( 置くとパス), cioè se lo poggi (in casa, sulla scrivani, sul banco), allora passi (gli esami). Ad alcuni prodotti viene cambiato persino il nome durante il periodo degli esami, per esempio カール(kaaru), cioè le patatine al formaggio diventano ウカール(Ukaaru), che rimanda al verbo ukaru  (受かる), cioè passare l’esame.

In molti santuari, templi e negozi di souvenir, vengono venduti molti amuleti che dovrebbero portare fortuna. Ci sono amuleti per i soldi, la salute, l’amore, il successo negli esami, la sicurezza sulle strade, ecc. Esistono anche piccoli pezzi di carta (omikuji) che predicono il vostro futuro. Questi pezzi di carta vanno legati attorno al ramo di un albero dopo la lettura, o su di un’apposita rastrelliera, sia per fare in modo che la predizione favorevole si avveri, sia per evitare che la sfortuna prevista vi raggiunga.

Che dire? Buona fortuna a tutti!

 

Tratto da www.tradurreilgiappone.com

"Meishin: superstizioni giapponesi" ultima modifica: 13 Novembre, 2015 da Redazione VivereZen